



Mi ha sempre divertito osservare chi popola il regno dell'effimero occasionale. Sto parlando di uomini che indossano giacca e cravatta e di donne che vestono abiti sgargianti e all'ultima moda, solo ed esclusivamente per le grandi occasioni. Come dire: sono cattolico, vado in chiesa la domenica e mi pento dei mie peccati solo un giorno a settimana, gli altri giorni sono ateo. L'apparire e' un dovere irrinunciabile per i fashion addicted dell'ultima ora. Sono loro che a tutte le feste comandate e in certi selezionatissimi eventi non si fanno vedere se non hanno sulla pelle il vestito firmato, magari poi e' falso, ma cosa conta nessuno guarda l'etichetta. Se non fosse ormai fuori dai circuiti della moda, indosserebbero la cara e vecchia pelliccia tanto in voga negli anni 80, che dava il messaggio di essere elegant chic, o posizionerebbero l'orologio sul polsino. Peccato che certi status symbol sono stati abbattuti. L'apparente vuole brillare, ma non brilla di luce propria, prende in prestito ori e orpelli riconosciuti come brillanti da una societa' che oggi piu' di ieri si fonda sull'abito e dimentica il monaco. L'essenza si perde in dettagli inutili, collezionati in maniera maniacale che, per i devoti del fashion last minutes rappresntano l'eredita' sacra. Per gli apparenti sprovvisti di finanze adeguate ai bisogni di sfoggio occasionale, il loro vezzo par time diventa una tortura idiosincratica a volte intollerabile: si fa a gara per mostrare gli eccessi, ma gli eccessi costano e per averli e sfoggiarli c'e' chi mangia tutti i giorni insalata, illudendosi di poter avere qualcosa che lo connoti per cio' che non e' e forse non sara' mai. Gli apparenti tout court in genere mi fanno sorridere, dietro la loro immagine costruita si nasconde una aridita' mentale che sfiora la goffaggine, ma tra il loro culto giornaliero e gli "apparenti della domenica", lasciatemi dire che la seconda categoria e' quella piu' esilerante. La classe non si compra ne si baratta con oggetti inutili. Per tutto il resto ci sono gli outlet.
People obsessed for the ephemeral word has always amused me. I am talking about men who put on suit with tie and women who wear flashy and garish dresses only and exclusively for big events. This could be said as: I go to the mass every Sunday, I repent for my sins but the other days of the week I am atheist. Appearing is a must for last minutes fashion addicted. All mundane events and festivity occasions are chances to showing up themselves with fashionable dress, perhaps outfit is not original one but who cares, nobody knows. If fur was still in the fashion market, women would have a bunch of foxes on their shoulders,and men would put watch in their wrist, just to prove their fashion style. What a shame for them that all this status symbol are not "alive" anymore. Occasional fashion addicted wants to shine but they bask in appearance reflected glory, they borrow luxury frills recognized by society as symbols of elegance in order to be what they aren't now and won't be in the future. Essence is lost in useless details collected painstakingly by loyal supporters of fashion last minutes who consider all the knick-knacks as a treasure. For whom has financial difficulties to satisfy this randomly excessive ostentation is a real idiosyncratic torture that leads to a vain attempt to demonstrate to neighbours how cool they can be. Part time fashion obsession cost sacrifices, and who is not so rich to get the right look, is obliged to eat salad every day in order to achieve a posh outfit only for one party. Every Day Fashion addicted make me smile, because, most of the time, beyond their perfect images there's a scarcity of intellectual insight that is, in fact almost awkwardness. Between cult of appearing in every day existence and fashion only for Sunday, the last category is the most comic one. You can not buy elegance, for everything else you can go to the near outlet.




Going away, miles and miles away, seeing and living a city like London, changed me a lot. I am not the same, I am not resamble her indeed, I turned into another person. This simple thought could be a matter of fact, 4 years in the city, 4 years usually makes people different. Usually but this is not a rule. When I came back to Rome I discovered that some of whom I used to consider my friends are still, exactly the same. Same office, same job, same pub to meet the others, the same others, even the same drink. Nothing more? Any other news? Nothing at all, that's it. Their lives are still the same, as were frozen during this long time. They live what I define a "low level" life, their conversation are on how to match the colour of shoes with bags and what is the most fashionable hair cut. Nothing more? i am afraid not. Their existences slip by "slow rhythm" and routine is a must. Nothing breaks their days, neither a big nor a small, little insignificant change. NOTHING. They listened with a mix of astonishment and admiration my experiences made by strong decisions, achievements and failures. They don't know, they cannot know that a "rift" in the chosen path can open a brand new view of what you want. They cannot understand that sometimes a failures can turn on an overwhelming victory. Four years ago I was not the same and now I can remember what I used to be with a bit of tenderness, always thanking the northern icy wind.
La conoscenza e la memoria sono le due caratteristiche piu’ importanti del giornalismo. Ogni notizia che suscita sentimenti, smuove le coscienze addormentate dal torpore, che apre gli occhi verso realta’ sconosciute e’ un elemento che costituisce la storia. Che tu sia d’accordo o no, chi arriva all’attenzione generale: dagli addetti al lavoro al fruttivendolo sotto casa assume di per se un ruolo preminente e immortale
Tutti noi oggi sappiamo chi e’ Sakineh Mohammadi Ashtiani. La sua vicenda ha sconvolto il mondo. Una “piccola” donna coinvolta in una grande ingiustizia. Il suo nome sulle prime pagine dei maggiori quotidiani e il suo volto ricorre ormai quotidianamente nei maggiori tg di tutto il mondo. Tutti sanno. TUTTI. Non si possono omettere certi fatti. DEVONO ESSERE RACCONTATI, CAPITI ED ASSIMILATI, poiche solo cosi’ si puo’ avere uno specchio sulla realta’. Personalmente odio chi raccoglie notizie, le diffonde e tende a generalizzare. Le tempeste che portano fuori rotta, che fuorviano l’attenzione sono le idealizzazioni, politiche o religiose o determinate da un misto di interessi che sono distanti anni luce dai doveri e dagli obiettivi della informazione. Ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone sul tema spinoso di Sakineh, la gente, ora piu’ che mai pensa: “Con quelle persone non si puo’ dialogare, sono animali”. L’indignazione e’ parte dell’ essere umano, ma la generalizzazione porta solo distruzione. Per usare uno slogan si potrebbe riassumere : "Per colpa di qualcuno non si fa piu’ credito a nessuno". Non e’ cosi’. Se non si ha avuto modo di viaggiare, o semplicemente si ha una mente chiusa cosicche la mancanza della dovuta distinzione ’ porta verso il pregiudizio " nero", il solo che dovrebbe far paura.
Se si chiede, come ho fatto io, alle stesse persone cosa pensano della civile America, a nessuno e’ venuto in mente che li si potesse consumare una vicenda del genere. Nessuno ha sentito parlare di Teresa Lewis. Chi e’? Perche’ me ne dovrei occupare? Nessuno sa, tutti tacciono. Quarant'anni, accusata di essere la mandante del duplice omicidio di marito e figliastro, Teresa Lewis potrebbe essere la prima donna giustiziata nello Stato americano della Virginia dopo quasi un secolo. Nonostante vari specialisti l'abbiano ritenuta «incapace di eseguire da sola le attività più semplici, come ad esempio scrivere una lista per la spesa» dato un quoziente intellettivo bassissimo, e la diagnosi di una incapacita’ mentale conclamata, Teresa verra’ condannata alla pena capitale, mentre i due sicari, presumibilmente pagati dalla donna, sono stai condannati all’ergastolo.
Mi chiedo ora: perche’ per l’Iraniana Sakineh, il mondo si e’ indignato e per Teresa ci sono state solo flebili voci fuori campo?
Il giornalismo e’ investigazione. Andare controcorrente, magari ammaccando l’american dream, individuare ed illuminare la realta’ con temi e protagonisti anche scomodi, emarginati dai grandi circuiti nazionali ed internaionali delle fonti di informazione, e' non solo mestiere ma dovere civile.
Ecco i due volti della stessa medaglia:
English Version
Il tempo sembra essersi fermato ad una estate afosa del 2006. Una valigia con pochi vestiti, la testa piena di dubbi ed incertezze e l'adrenalina che caratterizza ogni partenza inaspettata. Quattro anni fa ho lasciato Roma, un lungo sguardo nostalgico alla città eterna e il desiderio ardente di conquistare Londra. La strada percorsa è stata lunga, è stato un cammino che mi ha cambiato dentro ma è bastato rivedere la mia città per riscoprire le mie radici e vedere il mio presente in una prospettiva differente. Dopo inverni interminabili, guardo il cielo senza nuvole e godo del calore dei raggi di un sole tiepido nel mio nuovo ufficio. Roma mi ha chiamato e da figlia non ho saputo dire no. La capitale sa come avvolgerti ed adularti, è come una donna che perfettamente cosciente della sua bellezza sa come usare le sue armi. Londra non si può dimenticare. Mai. Non è più una sfida, è parte di me. E' stata il mio passato, forse sarà il mio futuro, ma questo non è dato saperlo. Oggi, ora, qui c'è Roma, tutto il resto adesso può aspettare.
Everything happened 4 years ago. It was a very hot summer. In my hands I had a big suitcase stuffed of dresses and my mind was full of doubts and uncertainties which are typical of every unexpected travel . It was long time ago I took a long nostalgic look to "the eternal city" and I felt a strong desire to "conque" London. I walked miles and miles, it was an experience that change me a lot, but as soon as I saw my city I regained my roots and I observed my present under a different light. After endless winters, now I see the sky is no more cloudy and I feel the warm sun coming from the windows of my new office. Roma was calling me, and as its daugter I couldn't say no. The Italian capital knows how to attract and adulate everyone. It is like a beautiful and charming woman perfecly aweare of its strength's points and it knows how to use them. I can not forget London. Ever and ever. It is no more a challenge but it is a part of me. It was my past and maybe it should be my future. But, Today, now, in this moment there is Rome. Everything can wait now.


