mercoledì 23 maggio 2007

Ritorno a casa


Sto già vedendo i voli che mi riporteranno a casa, non voglio più rimandare sarebbe inutile e inopportuno. So che lasciando Roma un anno fa la ritroverò cambiata, tutto sarà diverso... Overlook London ha ormai pochi giorni di vita, Clelia continuerà comunque a scrivere della sua vita...non per essere letta da qualcuno ma per il piacere assoluto che reca l'arte della scrittura. Sta per finire questa avventura, si chiude una parte importante della mia vita, la cosa che più mi dispiace è perdere per sempre tutte le persone che mi sono state vicine, quelle che una inguaribile sognatrice come me ha già catalogato come amicizia, bè si sa come andrà a finire: mi diranno che " non importa la lontanaza saremo sempre in contatto". La vita, sfortunatamente, mi ha chiaramente insegnato che questo non succederà perchè gli esseri umani sono volubili, si dimenticano facilmente dell'amicizia travolti da mille impegni e altrettanti problemi, la routine giornaliera che incalza e la vita che comunque scorre veloce. E allora che guardandomi allo specchio mi dirò ancora una volta : " Non importa che loro abbiano smesso di scrivermi, davvero non è importante che non si ricodino di me e di tutti i momenti che abbiamo passato insieme, ed è completamente irrilevante che forse io sia sparita dai loro pensieri... Ciò che realmente conta ora è che loro siano stati miei amici, che mi abbiano donato i loro sorrisi e i loro conforti ed è per questo che io vi ricorderò per sempre".

venerdì 18 maggio 2007

Tra nuvole e sole


Dopo le delusioni nascono sempre nuove speranze....
Nella primavera londinese così atipica tra nuvele e sole, percorrendo sempre strade nuove e andando incontro al vento spinta da nuovi pensieri sempre diversi e caotici che affollano la mia mente, cerco di dare un senso concreto alla mia vita. A volte guardo il cielo pensando a quanto è instabile il tempo e mi ritrovo a pensare al tempo che passa... e che è passato e mi ha fatto crescere, mi ha dato gioie e dolori, speranze, illusoni e sconfitte amare. Sono divenuta ciò che sono grazie al mio passato tra nuovoloni neri celati all'orizonte e un sole splendente che ha scaldato l'anima. Senza troppi rimorsi e rimpianti ho accettato il mio passato e vado serena incontro al futuro... nonstante il sole sia quasi uno straniero qui nella city... sò che c'è ... è solo nascosto tra le nuvole... e sta aspettando il momento giusto per apparire nel cielo.

sabato 12 maggio 2007

Clelia come Diana


Muzio è un nome che soprattutto i romani associano all'eroicità di un uomo che si offrì come vontario per uccidere il re Porsenna, Re Etrusco, il quale aveva posto Roma sotto assedio. Il valoroso romano pentrò nelle linee nemiche e armato del suo solo pugnale e con la chiara intenzione di uccudere il Re commise uno sbaglio... da cui ne derivò la sua celebrità. Muzio infatti accoltellò il consigliere di Porsenna e per questo fu portato al cospetto del sovrano e senza esitare disse di essere un cittadino romano in missione per liberare la sua patria e poichè la sua mano aveva fallito lui l'avrebbe punita per il fatale errore; così dicendo mise la sua mano destra sul bracere ardente. Da quel momento divenne Muzio Scevola ( Il Mancino). Porsenna impressionato dal gesto decise di liberarlo. L'astuto romano allora inventò una storia e rivelò al re Etrusco che ci sarebbero stati altri trecento giovani nobili romani intenzionati a portare a termine la missione da lui fallita. Temendo questi romani pieni di valore e attaccamento alla patria, il Re propose le trattative di pace ma pretese come prima condizione 10 ostaggi ... dieci donne. Tra gli ostaggi c'era Clelia, una giovane nobile romana, coraggiosa e patriottica come e più di Muzio. Si narra che la giovane riusci a fuggire dall'accampamento nemico, attraversare il Tevere a nuoto e riportare sane e salve tutte le sue compagne. Porsenna minacciò allora di interrompere le trattative di pace così i Romani riconsegarono gli ostaggi in Etruria. Sorpreso da tanto coraggio e audacia il Re liberò comunque Clelia e le sue comapagne. Tito Livio definì Clelia un eroe " di straordinaria audacia se si considera che è una donna".
E mentre Roma celebra con statue e momeria storica il fallimento eroico di Muzio scevola, quasi nessuno si ricorda della giovane romana Clelia che coraggiosa e determinata, sfidando un esercito di uomini muniti di lance è riuscita, vincendo in astuzia, nel suo intento di salvarsi dalla prigionia e portare con se gli altri ostaggi, dimostrando che essere audace e scaltra non era prerogativa assoluta della Dea Diana ma tali caratteristiche si potevano ben notare nella prontezza di spirito di una donna mortale.
E' prendendo in prestito la vicenda sepolta nella cenere di questa eroina romana che sceglirò di firmare i mie post come Clelia, riportando così alla luce un pezzo di storia dove una donna è stata protagonista riconosciuta ma non decantata.

venerdì 11 maggio 2007

Un Omaggio a Trilussa


Questo vuol essere un omaggio ad uno dei più grandi poeti romani... ed io da romana a Londra non dimentico le mie origini... così in una notte insonne di maggio con il vento e la pioggia fuori dalla mia finestra, ho deciso di rievocare nella mente le poesie romane che da bambina sapevo quasi a memoria.


Il vero nome di Trilussa era Carlo Alberto Salustri, il quale scelse lo pseudonimo da un anagramma del suo cognome. Fu un poeta vissuto nei primi decenni del 900, un uomo molto colto che preferì il dialetto romano alla nobiltà dell' italiano e coerente con la sua scelta frequentò poco i circoli letterari romani ai quali continuava a preferire le osterie.



Quelle che andrò a riportare sono le poesie che più mi piacciono...



Carità Cristiana


Er chirichetto d 'una sacrestia sfasciò l 'ombrello su la groppa di un gatto pe castigallo d'una porcheria. - Che fai?- je strillo er prete ner vedello. Ce vò un coraggio nero pè menaje a quer modo... Poverello...-Che?- fece er chirichetto - Er gatto è suo?. No fece er prete - Ma è mio l'ombrello.


La spada e er cortello


Un vecchio cortello diceva alla spada - Ferisco e sbudello la gente de strada, e er sangue che caccio da quelle ferite diventa un fattaccio, diventa n'à lite. Rispose la spada - Io puro sbudello, ma faccio ste cose soltanto in duello, e quanno la lama l'addopra er signore la lite se chiama partita d'onore.


L' incontentabilità


Iddio pijò la fanga dar pantano, formò un pupazzo e je soffiò sur viso. Er pupazzo se mosse all' improviso e venne fora subbito er cristiano che aperse l'occhi e se trovò ner monno com'uno che se sveja da un gran sonno. - Quello che vedi è tutto tuo- je disse Iddio - e lo potrai sfruttà come te pare: te do tutta la Terra e tutto er Mare, meno che er Cielo perchè quello è mio...- Peccato disse Adamo - E' tanto bello... Perchè nu me arigali pure quello?


La Politica


Ner modo de pensa c'è un gran divario: mi padre è democratico cristiano, e, siccome che è impiegato ar Vaticano, tutte le sere recita er rosario, de tre fratelli, Giggi che è er più anziano è socialista rivoluzionario; io invece so monarchico; ar contrario de Ludovico che è repubbricano.

Prima de cena liticamo spesso pè via de sti principi benedetti: chi vò qua chi vò là pare un congresso! Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma ce dice che sò cotti li spaghetti semo tutti d'accordo ner programma.



Lisetta cor signorino


Su, me faccia stirà la biancheria, dia confidenza a chi je pare e piace: nun me faccia inquietà. Me lassi in pace: la pianti, signorino, vada via... Che straccio de vasallo mamma mia! No levi quella mano, me dispiace, se no lo scotto, badi che sò capace... Dio, che forza che c'ha! Gesùmaria un bacio? E' matto! No che chiamo gente: me lo vò dà pe forza o pè amore! Eh je l'ha fatta! Quanto è prepotente! Però te n'è costata dè fatica! Dimme la verità co le signore 'sta resistenza nun la trovi mica!



La vita può aver un sapore dolce


Qualcuno evocherà gusti amarognoli, altri agrodolci, ma la vita può essere dolcissima come un a torta al cioccolato. Guardate un tramonto in riva al mare, cercate di coglierne le sfumature meno visibili, osservate un uomo e una donna anziani stretti in un abbraccio, e cercate di comprenderne il significato profondo, osservate ogni sorriso che vi circonda e ogni persona che vi dona ogni giorno quel bene prezioso chiamato amicizia. Pensate a tutte queste immagini e provate a dare torto a tutti coloro che le tacceranno di retorica. Già ma la vita è solo bella in potenza, perchè piccoli e grandi conflitti la bagnano d'amaro, ne corrompono il gusto, ne sbriciolano la consistenza, la rendono a volte disgustosa al palato. Per esempio la guerra è solo una delle vie per comprimere l'uomo nell' infelicità, ed è la più grave, lacerante e distruttiva. Anche nella quotidianità, piccole fratture, incomprensioni, la più buia cecità verso i dolori altrui, sfibra la vita...la emargina. Bisogna sempre ricordarsi che esistono anche gli altri e che nesuno ha senso considerato come entità a se stante chiuso nell'angustia dell'egoismo.
Se solo riflettiamo sul bimbo che interpretò "La vita è bella", il
protagonista di "Marcellino pane e vino" opppure lo stesso Pinocchio, questi tre personaggi incarnano la necessità di perseverare la felicità innocente. Tutti questi esempi possono essere catalogati come finzioni è allora necessario leggere il libro autobiografico di Primo Levi " Se questo è un uomo" per comprendere come in un lager non c'era spazio per la disperazione. In questo libro oltre alla solidità storico narrativa, deve essere colto anche un'altro mesaggio: la disperata ricerca della felicità da parte dell'uomo, qualunque sia la sua vicenda personale. E mai gli uomini saranno felici da soli chiudendosi nell'egoismo. O si è felici insieme o... non si è felici.

martedì 8 maggio 2007

Chi sono...


Vedere il mare nella profondità non vuol dire conoscerlo. Il mare questa enorme macchia blu riserva acque calme e tempeste innattese e nessuno sa come potrà reagire agli eventi della vita.
E' cosi difficile definire se stessi...un po come scoprire tutti i segreti del mare.
Mi conosco benissimo... sono 28 anni che convivo più o meno serenamente con me stessa...eppure alla domanda chi sono? come mi definisco... non so rispondere con certezza, la saggia Artemisia mi ha consigliato di chiederlo alle persone che mi conoscono... ma questo sarebbe come chiedere alle onde di descrivere l'Oceano, ogniuna darà una sua versione che non racchiude l'insieme ma darà una vprospettiva parziale. Infondo in questa parte della mia vita ho bisogno di sapere chi sono e cosa voglio... ma so per certo chi non sono, Non sono ipocrita e invidiosa, so per certo cosa non voglio...Non voglio accontarmi... so che merito di più di cio che ho avuto... e come un pescatore saldo nella sua barca ogni giorno vedo il sole sorgere e la luna appaire riempendo le giornate con sogni, speranze, delusioni e nuove esperienze...vivendo ogni giorno non più solo per scoprire la vita ma riflettendo su chi sono... aspettando che le onde riescano a cogliere una parte dell'infinità del mare.