venerdì 1 ottobre 2010

Once upon a time not Now

Andare via, percorrere chilometri, vedere e vivere una citta' come Londra ha ridotto in briciole cio' che ero. Non sono piu' la stessa, anzi diciamo pure che non assomiglio neanche a lei, sono totalmente un'altra. Il concetto potra' sembrarti scontato, non lo e' affatto. Rientrata nella Citta' Eterna ho scoperto, con mia grande meraviglia, che nella vita delle persone che etichettavo come miei amici, non e' cambiato davvero nulla. Sempre lo stesso ufficio, le stesse scartoffie da smistare, lo stesso pub la sera dove si prende la stessa birra. Niente di nuovo sotto il sole? No. Non hanno viaggiato, non hanno visto, non hanno vissuto. Conducono ancora le loro vite mediocri, il loro massimo interesse e' ancora avere le scarpe abbinate alla borsa e i capelli in piega. Le loro esistenze scorrono con cadenza lenta e monotona, nulla turba le loro giornate, NULLA. I miei racconti, le mie strade piene di curve, i miei percorsi fatti da accellerate violente e le frenate brusche sono ascoltate con stupore e una ammirazione che sfiora la venerazione. Loro non sanno, non possono sapere quanto una rottura nel percorso stabilito possa far aprire nuovi orizzonti, non possono comprendere come un fallimento possa tramutarsi in una vittoria. schiacciante. Tutto e' nato 4 anni fa, in una citta' grigia che ha aperto la strada ad una giovane giornalista, che oggi puo' guardare con tenerezza al passato e ringraziare il gelido vento del nord che l'ha spazzato via.

Foto by Roberto Raschella' ( I miss you darling)

English Version

Going away, miles and miles away, seeing and living a city like London, changed me a lot. I am not the same, I am not resamble her indeed, I turned into another person. This simple thought could be a matter of fact, 4 years in the city, 4 years usually makes people different. Usually but this is not a rule. When I came back to Rome I discovered that some of whom I used to consider my friends are still, exactly the same. Same office, same job, same pub to meet the others, the same others, even the same drink. Nothing more? Any other news? Nothing at all, that's it. Their lives are still the same, as were frozen during this long time. They live what I define a "low level" life, their conversation are on how to match the colour of shoes with bags and what is the most fashionable hair cut. Nothing more? i am afraid not. Their existences slip by "slow rhythm" and routine is a must. Nothing breaks their days, neither a big nor a small, little insignificant change. NOTHING. They listened with a mix of astonishment and admiration my experiences made by strong decisions, achievements and failures. They don't know, they cannot know that a "rift" in the chosen path can open a brand new view of what you want. They cannot understand that sometimes a failures can turn on an overwhelming victory. Four years ago I was not the same and now I can remember what I used to be with a bit of tenderness, always thanking the northern icy wind.

Photo by Roberto Raschella'. Roby This is a message for you: I miss you so much.

24 commenti:

zefirina ha detto...

e riabituarsi a questo modo di vivere non è facile, Valentina si ritrova invece per fortuna amici che hanno fatto o stanno facendo la loro stessa esperienza e allora rivedersi per le feste quando tutti tornano a casa è una gioia.
Al matrimonio di mio fratello è stato uno scambio di ma tu come vivi lì, e questo come lo vivono là: Valentina arrivava da Amsterdam,il figlio di mio fratello da Parigi, un nipote da Vienna, l'altro mio fratello da Aachen, un nipote da Stoccolma, un amico da Bruxelles, uno da Londra, uno da New York, un'amica da Zurigo....sembrava una babele ma è stato divertente sentire le storie, i racconti di come ognuno viveva da cittadino del mondo

luly ha detto...

Non tutti hanno coraggio. Perché di coraggio si tratta...
Ciao Clelia!:O)

Ellys...o meglio Martina ha detto...

Onestamente non giudicherei la vita delle persone. Tu hai fatto una scelta, coraggiosa e invidiabile te ne rendo atto, e loro probabilmente ne hanno fatta un'altra ma non per questo il loro stile di vita deve essere per forza mediocre...non è detto che scegliere la vita del "non successo" sia totalemnte sbagliato.

Federica ha detto...

ma sei sicura di non essere tu che non riesci a guardare la normalità delle cose e vederle speciali?

ci va tanto coraggio per andare via e forse id più anche per riuscire a tornare, ma anche chi sceglie di restare ne dimostra non poco...

Baol ha detto...

Ti capisco perfettamente, io non mi sono ancora ritrovato, non so se mai ci riuscirò...

Clelia ha detto...

@Eli e Martina:

Non sopporto le persone perse in una atarassia assoluta. La mancaza di stimoli, il ripetersi delle azioni meccaniche è mancanza di coraggio. La loro vita è mediocre, non sono io che lo dico è un dato di fatto ineluttabile. Non escono dal loro orticello, non affrontano il lato oscuro della vita. Sono avvolti dalla carezzevole certezza che li addormenta fino a farli morire dentro.

@Federica: chi resta si deve evolvere, deve poter raccontare il suo percorso. Se si resta questo non vuol dire che si deve fermare la propria vita. Anche loro sono scontenti, nessuno può essere felice di uno status quo che si ripete ogni giorno come il peggiore dei film panettone e per giunta a rallentatore.

Grazie a tutti per i vostri commenti, sempre lieta di leggere critiche e di rispondere.

Clelia

Ross ha detto...

"Per chi si muove, gli orizzonti si spostano".
(Hans-Georg Gadamer)

-ELA- ha detto...

E' bellissimo questo post! Ho avuto una situazione simile, mi sono ritrovare ad incontrare amici di infanzia con ancora quella mentalità chiusa di una città piccolissima..adesso che mi sono spostata in un posto più evoluto, mi piace confrontarmi e come dici tu aprire nuovi orizzonti..Ciao Clelia, un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Capisco esattamente quello che hai provato tornando dai tuoi vecchi amici. Si ha l'idea che siano rimasti in naftalina per tutto il tempo in cui tu hai vissuto, come i vecchi vestiti della nonna...

dotmit ha detto...

Nice story :)

Tintarella di... Luna ha detto...

Questa è la realtà clelia!!La maggior parte di noi fa una vita standard e questo non dipende neppure da dove si vive e da cosa si fa, dipende soprattutto da come si vede la vita.E poi c'è anche da capire che non a tutti piace fare le stesse cose, c'è chi trova la propria felicità nella stabilità della quotidianeità, magari perchè ha vissuto sempre una vita a cazzo, oppure perchè non sa fare altrimenti.
Il segreto sta(credo) nel poter fare le cose che ci piacciono, ma anche questo non sempre è possibile, bisogna essere tra virgolette "fortunati", avere una buona salute, una situazione familare normale, vivere in un posto decente e soprattutto possibilità economiche, perchè se vuoi coltivare un campo, ma puoi permetterti solo un orto, prima che arrivi al campo può essere che passino 50 anni e allora nel resto del tempo che si fa?Ci si sforza ad andare avanti tutti i giorni, chiudendo i pugni e cercando di farsi bastare quello che c'è per poter convogliare il resto delle energie su quel sogno.
A volte si fa in tempo a realizzarlo, a volte no.
Io personalmente la pensavo come te, mi sono dannata la vita per anni, per non essere "mediocre".Ho fatto molte esperienze e alla fine ho capito che "mediocre" non esiste, esistono solo punti di vista. E credimi Clelia credo che ci voglia più coraggio a mandare avanti una famiglia con 1000 euro al mese, pagare un affitto e farsi 200 km per andare a lavoro, ma comunque camminare per la propria strada con il sorriso sulle labbra e soprattutto senza impazzire.Questi sono gli eroi della società moderna.

Clelia ha detto...

@ Tintarella di Luna: Mia cara Tintarella, i miei scritti non sono mai espliciti, e quindi urge un chiarimento. Le persone di cui parlo sono trentenni che hanno sempre vissuto cosi'. Fatta questa premessa, aggiungo: Dissento ora e sempre su chi getta la spugna. Anche le persone che hanno una "famiglia a carico" o che si sentono " meno fortunati" non sono giustificati. Ho l'esempio dei miei genitori, che pur mantenendo una famiglia, e credimi non e' mai mancato nulla a me e mio fratello, hanno raggiunto e sorpassato le aspettative. Come? Duro lavoro, perseveranza negli intenti, voglia di arrivare. Ecco come sono stata cresciuta. Chi pensa: "adesso mi fermo, va bene cosi', non e' il massimo pero'... non ce la posso fare...
Scuse, tutte scuse! Se non provi mettendocela tutta allora hai perso in partenza, e se perdi in partenza e' solo colpa tua.

Vivere nella certezza assoluta e' poi sconveniente. Se ti abitui al "tutto liscio" una volta che arrivano i problemi vai nel panico. Se invece affronti la vita "creandoti" le sfide superandole o sbagliando allora e solo allora cresci, ti migliori e vivi come UN PROTAGONISTA. Essere una comparsa e' inutile e anche svantaggioso.

Ti ringrazio comunque del tuo punto di vista e continua ancora a dannarti la vita per non essere mediocre, per non piegarti mai all'omologazione... non assomigliare alla massa. Distinguitene. Prova, sempre e comunque anche dopo i 50 anni. La perseveranza paga questo lo so per certo.

Ciao ciaoooooooooooo ha detto...

Ciao, ho scoperto il tuo blog per caso e fatti dire che è stupendo!!!
Mi è piaciuto tantissimo quello che hai scritto, oltre al fatto che scrivi molto bene.
Molte persone dicono di volersene andare da un paese (che conosco bene ma non è dove vivo), ma poi non fanno mai nulla per far si che accada! Non hanno soldi dicono, ma allora invece di spendere i loro guadagni ubriacandosi il sabato sera perchè non li mettono da parte finchè non ne hanno abbastanza per andarsene via? Perchè qui si tratta di non essere felici. Se tu stai bene dove sei è un conto, ma se non è così perchè trovare mille scuse per non partire? Adoro tutto quello che hai scritto, anche qui nei commenti, perchè la penso esattamente come te! Sfidare se stessi, vivere da protagonisti, da soli o meno.... Oppure accontentarsi di esistere, di essere solo un corpo che occupa spazio nel mondo...
Seguo il tuo blog, a presto e spero che leggerai il mio commento :)

Primo Estinto ha detto...

Curiosita',e' la curiosita' che ci espone alla novita'.Nel mio primo mese in Inghilterra ho capito di piacere alle donne del nord.Ero giovanissimo,pensavo che le donne fossero uguali in tutte le parti del mondo.Abituato alle coetanee italiane un po'spocchiose e selettive dal modo di vestire,al taglio dei capelli,al colore del maglione...mi sono imbattuto in un mondo parallelo fatto di coetanee di altra natura che al Pub oltre che a pestarti volontariamente i piedi con un sorriso invitante ti dicevano:"Sorry" oppure "do you have a lighter?" dove lighter acquistava l'identita' di un "mi dai un po' di luce?" stupito poi che al mattino facessero finta di non conoscermi....e di coetanee 18enni o 20enni ne ho conosciute tante nei loro vodka&lemonade,lager&lime,dry Martini........di cui tassativamente ne pagavano un giro.Ricordo ancora una Signora che alla festa di battesimo di sua figlia, ballando con me,sotto gli occhi del marito ignaro, o forse no mi leccava le orecchie e nel salutarla dal portone di casa i miei amici mi tiravano da un braccio e lei dall'altro,io imbarazzatissimo come un Dustin Hoffman nel Laureato.

Nico Humphrey ha detto...

Secondo me si tratta soltanto di bisogni differenti. Tu, come me, hai bisogno di stimoli, di nuove opportunità, di esperienze, per una semplice questione di personalità più avventurosa e coraggiosa. Altri invece, si accoccolano nella monotonia e ci si scavano un posticino comodo, così da lasciarsi scappare il coraggio di affrontare la vita a 360°.

Ti va di passare anche da me?
http://nicotalksbright.blogspot.com

Madame Butterfly ha detto...

Cambiamento non è sinonimo di fallimento e tu ne sei la prova. Cambiare fa bene, anzi credo sia un atto di coraggio, non è semplice buttarsi in un nuovo percorso però tu ci sei riuscita.
I tuoi "amici" non sanno perché non hanno avuto il coraggio che hai avuto tu.
Ti auguro che il futuro ti riservi tante altre belle sorprese!
Un abbraccio

pansy ha detto...

Grazie Clelia. Questo e' un bellissimo post.
Un fallimento e' l' occasione per una meravigliosa vittoria che tu hai saputo cogliere splendidamente.

Conla tua esperienza e il tuo cuore, puoi incoraggiare chi invece forse non riesci a cambiare qualcosa ma che tanto vorrebbe farlo.

pansy ha detto...

Ah dimenticavo :)
Se poi gli amici li hai trovati uguali a prima, poco importa.
Quello che conta e' il nostro atteggiamento verso un qualcosa che anche noi un tempo eravamo.
Prova a guardare il tuo passato con apprezzamento, vedrai che nutrirai affetto e compassione anche per i tuoi amici di "prima".

Unknown ha detto...

I'm really, really happy for you...continue fighting and growing and living..while the rift may be painful, with the right attitude and optimism- it can only lead to great adventures.
xoxo,
Jodi

Kylie ha detto...

Di fronte a scelte importanti come la tua è giusto avere grande ammirazione, però la vita è fatta per essere vissuta anche con nuove esperienze. I tuoi amici non ne avvertono la necessità, peccato.

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Nonostante tutto ti leggo in prima linea e direi in splendida forma, almeno mentale.
Il concetto di vita mediocre lo collego al vecchio concetto di borghese che si usava tanti anni fa, non è che lo ami moltissimo,io lo attribuirei ad una falsa perfezione statica e lievemente ostentata, ecco quella è una vita mediocre.
Faccio una differenza netta fra mediocre e "semplice".

Buona serata cara.

Anonimo ha detto...

ah...piccolo post...adoro la canzone di bonocore....la canto e la cito spesso.

Neverland ha detto...

Dici di non omologarsi, ma insisti sul tuo modello di vita come il più giusto. A volte ci vuole tempo per capire cosa vogliamo davvero, non tutti lo capiscono a 30 anni.
"la felicità è un modo di vedere".
Ugo Ojetti.
Buona serata.

Clelia ha detto...

@Neverland: Sposo a pieno la citazione di Ugo Ojetti.
Il problema è il seguente: certe persone non si domandano proprio cosa vogliono davvero, si rannicchiano nel loro piccolo nido, non si chiedono come potrebbe essere cambiare direzioni. Sono muletti, ossia piccoli muli, con i paraocchi.

Potrei dire che sono dispiaciuta di aver offeso qualcuno. Potrei scusarmi del fatto che odio viscelamnete chi è in una posizione di stallo ... Potrei ma non intendo farlo. Il mio post dovrebbe aprire le vedute. E si cara Neverland... se te lo stai chiedendo io penso che viaggiare e cambiare idea sia lo spirito giusto di vivere. C'è una gran bella differenza tra il vivere ed il sopravvivere.

Clelia