Sono perfettamente cosciente che esistono regole sociali non scritte atte a mantenere un certo ordine. So che tutto ciò è vitale, ma oggi è una di quelle giornate in cui avrei solo voglia di dimenticare questi contorni del "quieto vivere" e poter esprimre me stessa come vorrei.
Prima di tutto busserei alla porta di Adam, il mio vicino, gli sorriderei e dopo le solite frasi di rito: Ciao come stai? tutto bene... si anche io, ( le regole della buona educazione non vanno mai dimenticate!) gli butterei in testa tutte quelle pietanze che lascia marcire nel nostro frigo. Finito ciò lo saluterei con un'altro gran bel sorriso e me ne andrei soddisfatta.
In secundis, andrei dalla figlia di Miss V, che sorprendentemente non assomiglia a Cindy Croffrd ma è un mix tra Genoeffa e Anastasia, le sorellastre perfide di Cenerentola, con l'aggiunta di baffetti neri alla Hitler e ciglia alla mangiafuco. Per sua fortuna la poverina non conosce il delizioso strazio della ceretta facciale. Mi avvicinerei a lei e dopo i soliti convenevoli gli urlerei : "Invece di passare tutti i santi weekend con il pigiama a rastrellare il tuo orticello, esci e incontra gente. In questo modo quando varco la porta di casa non mi guarderesti più come una sfinge". Fatto ciò aggiungerei " Tanti cari saluti alla carissima Mrs V. , anche oggi cucina all'aglio contro i vampiri?"
Dulcis in fundo, attraverserei la strada, suonerei l'elegante campanello dei miei dirimpettai. Mi presenterei come si conviene e dietro loro gentile richiesta ,( eh... l'English applomb è uno scoglio sacro) entrerei e gli spaccheri i bonghi africani che martellano le mie orecchie tutti i pomeriggi dalla due alle quattro. Quando tutti i bonghi avranno esalato l'ultimo suono, guarderei i miei vicini e dopo una pausa di pochi secondi direi: "Lo sapevate che oggi va di moda la musica zen?"
Sfortunatamente i miei istinti rimarranno intrappolati dalle convenzioni. Oggi mi metterò davanti allo specchio e ripeterò la celebre frase di Ralph Emerson: "E' una regola delle buone maniere quella di evitare le esagerazioni".
English Version
I am perfectly aware that there are rules set up to keep order. I am conscious that they are vital, but today I would like to forget all of them and express myself without any "social convention".
First of all I would knock to Adam's door, my neighbour. I would smile at him and after usual questions-answers: Hello. How are you? ...I am fine and you? Good thanks ( good manners couldn't be forget) I would throw all of his food went bad into our fridge on his head. After that I would say " Enjoy your food!", I would give him a big smile of satisfaction and I would come back to my place.
Secondly, I would meet Mrs V.' s daughter, who surprice ... surprice doesn't look like Cindy Crofford. To be honest she is very much alike to Cinderella's sisters in law, Griselda and Grimella, I mean a mix of them whit the addition of little dark mustache and only one line of eyesbrow. It's clear that she doesn't know the "extacy" of facial wap. Anyway, I would come close to her and after the usual few words suited to the occasion I would shout : "Instead of raking your kitchen garden , wearing your pajamas, you must go out and meet people. Perhaps in this way you will give up to stare at me like a sphinx, every time that I pass my front door". I would also add: "Could you please sent my regards to Mrs V., is she cooking gaelic food? As always food against vampires".
Finally I would cross the road and I would ring to the family living opposite. I would introduce myself propely and consequentially they will invite me to come in ( English applomb is a must, and I know they are English). When I am in, I would like to destroy their African bongos which every afternoon (from 2pm to 4 pm) annoy my ears a lot. As soon as I finish I would look at them and say "Do you know that the new trend is zen music?"
Unfortunately, my cruel intention will remain trapped by common sense. Today I will stay in front of my mirrow repeating Ralph Emerson's most popular sentence: " It's a basic rule of good manners to avoid exaggerations".