mercoledì 8 dicembre 2010

Fashion last minute

Mi ha sempre divertito osservare chi popola il regno dell'effimero occasionale. Sto parlando di uomini che indossano giacca e cravatta e di donne che vestono abiti sgargianti e all'ultima moda, solo ed esclusivamente per le grandi occasioni. Come dire: sono cattolico, vado in chiesa la domenica e mi pento dei mie peccati solo un giorno a settimana, gli altri giorni sono ateo. L'apparire e' un dovere irrinunciabile per i fashion addicted dell'ultima ora. Sono loro che a tutte le feste comandate e in certi selezionatissimi eventi non si fanno vedere se non hanno sulla pelle il vestito firmato, magari poi e' falso, ma cosa conta nessuno guarda l'etichetta. Se non fosse ormai fuori dai circuiti della moda, indosserebbero la cara e vecchia pelliccia tanto in voga negli anni 80, che dava il messaggio di essere elegant chic, o posizionerebbero l'orologio sul polsino. Peccato che certi status symbol sono stati abbattuti. L'apparente vuole brillare, ma non brilla di luce propria, prende in prestito ori e orpelli riconosciuti come brillanti da una societa' che oggi piu' di ieri si fonda sull'abito e dimentica il monaco. L'essenza si perde in dettagli inutili, collezionati in maniera maniacale che, per i devoti del fashion last minutes rappresntano l'eredita' sacra. Per gli apparenti sprovvisti di finanze adeguate ai bisogni di sfoggio occasionale, il loro vezzo par time diventa una tortura idiosincratica a volte intollerabile: si fa a gara per mostrare gli eccessi, ma gli eccessi costano e per averli e sfoggiarli c'e' chi mangia tutti i giorni insalata, illudendosi di poter avere qualcosa che lo connoti per cio' che non e' e forse non sara' mai. Gli apparenti tout court in genere mi fanno sorridere, dietro la loro immagine costruita si nasconde una aridita' mentale che sfiora la goffaggine, ma tra il loro culto giornaliero e gli "apparenti della domenica", lasciatemi dire che la seconda categoria e' quella piu' esilerante. La classe non si compra ne si baratta con oggetti inutili. Per tutto il resto ci sono gli outlet.

English Version

People obsessed for the ephemeral word has always amused me. I am talking about men who put on suit with tie and women who wear flashy and garish dresses only and exclusively for big events. This could be said as: I go to the mass every Sunday, I repent for my sins but the other days of the week I am atheist. Appearing is a must for last minutes fashion addicted. All mundane events and festivity occasions are chances to showing up themselves with fashionable dress, perhaps outfit is not original one but who cares, nobody knows. If fur was still in the fashion market, women would have a bunch of foxes on their shoulders,and men would put watch in their wrist, just to prove their fashion style. What a shame for them that all this status symbol are not "alive" anymore. Occasional fashion addicted wants to shine but they bask in appearance reflected glory, they borrow luxury frills recognized by society as symbols of elegance in order to be what they aren't now and won't be in the future. Essence is lost in useless details collected painstakingly by loyal supporters of fashion last minutes who consider all the knick-knacks as a treasure. For whom has financial difficulties to satisfy this randomly excessive ostentation is a real idiosyncratic torture that leads to a vain attempt to demonstrate to neighbours how cool they can be. Part time fashion obsession cost sacrifices, and who is not so rich to get the right look, is obliged to eat salad every day in order to achieve a posh outfit only for one party. Every Day Fashion addicted make me smile, because, most of the time, beyond their perfect images there's a scarcity of intellectual insight that is, in fact almost awkwardness. Between cult of appearing in every day existence and fashion only for Sunday, the last category is the most comic one. You can not buy elegance, for everything else you can go to the near outlet.

10 commenti:

Mat ha detto...

Molto tempo fa una conoscente della mia famiglia confessò di mangiare pane e latte tutte le sere a cena, pur di permettersi - ad esempio - il cappellino chic da indossare in certe occasioni.
A parte che il pane e latte già è qualcosa oltre l'insalata, visto che un po' di proteine ci sono, ricordo che la cosa mi fece, da un lato ridere, dall'altro pensare ...
PS:

"Quelli della domenica" poi ...se vuoi te ne presento qualcuno, ce ne sono una nutrita truppa dalle mie parti. :))

Ellys...o meglio Martina ha detto...

Io questa gente non la capisco...ognuno è libero di spendere il proprio denaro come vuole, anche a me piace ogni tanto concedermi qualche sfizio...ma l'essere "moda-dipendenti" proprio non fa per me!

Ruz ha detto...

Pur condividendo io sono dell'idea che è più facile non credere che credere, per il semplice fatto che si è più in vista e quindi sottoposti inevitabilmente ai giudizi degli altri. Per fortuna non sono un frequentatore degli outlet perchè mi sembra patetico il concetto che ci sta dietro: scarti del mondo ricco che non posso permettermi per noi poveri che ci scanniamo per una maglietta firmata, si parla di falsi, ma cos'è il falso? la maglietta griffata made in china o la solita maglietta contraffatta ma griffata fatta a Prato dai cinesi?
Non mi metto nemmeno la cravatta in ufficio per cercar di essere quello che non sono, non per questo mi sento migliore, mi sento solamente meglio quando la mattina mi sveglio e mi guardo allo specchio.

zefirina ha detto...

quando ero più giovane forse ero più legata al giudizio altrui e quindi qualche volta seguivo la cosidetta moda, da tempo ormai però ho un mio stile, credo, non mediato da nessuno, le cose belle mi piacciono ma non mi va di pagarle più del loro valore effettivo

Anonimo ha detto...

Mi hai fatto venire in mente alcune ragazze che frequentevano la discoteca dove andava la mia compagnia durante la mia adolescenza (ovvero tanti anni fa...) erano più grandi di me ed arrivavano sempre tirate a lucido, vestite e pettinate all'ultimo grido, sensazionali. Quando per caso mi furono presentate, ho scoperto che oltre l'aria di classe c'era una grettezza ed una superficialità sorprendenti. Scoprii, poi, che durante la settimana erano operaie in un calzaturificio della zona e che compravano gli abiti a rate nei negozi... Mi fecero pena ma mi resi conto che in fondo le cose non erano poi tanto cambiate nella storia. Non facevano forse lo stesso le debuttanti nell'800 all'inizio della stagione quando avrebbero avuto a disposizione solo poche settimane per contrarre un "buon matrimonio"? Il "buon matrimonio" oggi ha preso forme diverse è la "carriera" è una di queste ma la sostanza non cambia.
Sacrosante le tue parole: "La classe non si compra ne si baratta con oggetti inutili." aggiungerei che la forma dev'essere uno specchio della sostanza. Per "essere" è vitale "conoscere". Ciò che rende qualcuno interessante o leader sono le sue capacità. Ma vaglielo a spiegare...

Tintarella di... Luna ha detto...

Io odio le signore che vanno a messa con le pellicce!!!E' uno dei tanti motivi per cui non ci vado (ma uno dei tanti tanti).E poi si può essere eleganti con qualsiasi cosa addosso o cafoni indossando un armani...certo n armani forse no, ma non sempre il prezzo fa la qualità del risultato!!

Clelia ha detto...

Trovo gli apparenti domenicali esileranti, quelli natalizi poi sono l'esasperazione del fashion part time... animali sociologici da osservare con attenzione.

grazie ancora per i commenti e per l'attenzione che alcuni di voi, enrica, elly o meglio martina e zeferina tra tutti, dedicano al mio piccolo regno.

Thanks a lot

Clelia

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Io trascorro metà della mia vita tra le montagne della modaiola Madonna di Campiglio e l'altra metà a Torino, città in gran spolvero e cambiamento, ma pur sempre dall'animo proletario.

Quando sono in trentino godo come un riccio ad andarmene in giro vestita come pare a me, senza marche volgarmente esibite o accessori immancabili.
Il mio compagno dice che questo fa di me una vera snob. Forse si, ma che ci posso fare se gli ossessionati dall'apparire e dall'omologazione mi fanno tanta tristezza.

Felinità ha detto...

Assurdamente inutili .... in nome dell' effimero e del compiacere un omologazione si vedono cose ridicolissime e si sa tra il ridicolo e il tragico non c'è che un passo. Miaoooooooo

Pupottina ha detto...

eheheheh
bello questo post con tutte le tue esatte considerazioni!!!

buon proseguimento ^_________^