La conoscenza e la memoria sono le due caratteristiche piu’ importanti del giornalismo. Ogni notizia che suscita sentimenti, smuove le coscienze addormentate dal torpore, che apre gli occhi verso realta’ sconosciute e’ un elemento che costituisce la storia. Che tu sia d’accordo o no, chi arriva all’attenzione generale: dagli addetti al lavoro al fruttivendolo sotto casa assume di per se un ruolo preminente e immortale
Tutti noi oggi sappiamo chi e’ Sakineh Mohammadi Ashtiani. La sua vicenda ha sconvolto il mondo. Una “piccola” donna coinvolta in una grande ingiustizia. Il suo nome sulle prime pagine dei maggiori quotidiani e il suo volto ricorre ormai quotidianamente nei maggiori tg di tutto il mondo. Tutti sanno. TUTTI. Non si possono omettere certi fatti. DEVONO ESSERE RACCONTATI, CAPITI ED ASSIMILATI, poiche solo cosi’ si puo’ avere uno specchio sulla realta’. Personalmente odio chi raccoglie notizie, le diffonde e tende a generalizzare. Le tempeste che portano fuori rotta, che fuorviano l’attenzione sono le idealizzazioni, politiche o religiose o determinate da un misto di interessi che sono distanti anni luce dai doveri e dagli obiettivi della informazione. Ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone sul tema spinoso di Sakineh, la gente, ora piu’ che mai pensa: “Con quelle persone non si puo’ dialogare, sono animali”. L’indignazione e’ parte dell’ essere umano, ma la generalizzazione porta solo distruzione. Per usare uno slogan si potrebbe riassumere : "Per colpa di qualcuno non si fa piu’ credito a nessuno". Non e’ cosi’. Se non si ha avuto modo di viaggiare, o semplicemente si ha una mente chiusa cosicche la mancanza della dovuta distinzione ’ porta verso il pregiudizio " nero", il solo che dovrebbe far paura.
Se si chiede, come ho fatto io, alle stesse persone cosa pensano della civile America, a nessuno e’ venuto in mente che li si potesse consumare una vicenda del genere. Nessuno ha sentito parlare di Teresa Lewis. Chi e’? Perche’ me ne dovrei occupare? Nessuno sa, tutti tacciono. Quarant'anni, accusata di essere la mandante del duplice omicidio di marito e figliastro, Teresa Lewis potrebbe essere la prima donna giustiziata nello Stato americano della Virginia dopo quasi un secolo. Nonostante vari specialisti l'abbiano ritenuta «incapace di eseguire da sola le attività più semplici, come ad esempio scrivere una lista per la spesa» dato un quoziente intellettivo bassissimo, e la diagnosi di una incapacita’ mentale conclamata, Teresa verra’ condannata alla pena capitale, mentre i due sicari, presumibilmente pagati dalla donna, sono stai condannati all’ergastolo.
Mi chiedo ora: perche’ per l’Iraniana Sakineh, il mondo si e’ indignato e per Teresa ci sono state solo flebili voci fuori campo?
Il giornalismo e’ investigazione. Andare controcorrente, magari ammaccando l’american dream, individuare ed illuminare la realta’ con temi e protagonisti anche scomodi, emarginati dai grandi circuiti nazionali ed internaionali delle fonti di informazione, e' non solo mestiere ma dovere civile.
Ecco i due volti della stessa medaglia:
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