mercoledì 26 novembre 2008

Donne al bivio - Women at the crossroads

Troppa strada ancora da percorrere per accedere a quella parità economica e sociale a cui le donne ambiscono. I pregiudizi sulla lavoratrici sono ancora persistenti e consolidati nel pensiero comune. Ricerche statistiche hanno mostrato che anche quando una donna dimostra di possedere maggiori doti rispetto al candidato maschile il datore di lavoro opterà per l'uomo. La maggior parte delle volte gli incarichi di prestigio sono affidati agli uomini. Esistono poi professioni, come l'essere dottore, ingeniere o entrare in politica, che anche se aprono l'oppotunità di lavoro alle donne i casi di successo femminile rappresentano ancora una esigua minoranza. A parità di impiego e ore svolte le donne, come ad esempio le professoresse universitarie ricevono uno stipendo minore. Le ragioni sono state dibattute nel seminario del mio corso di "principi di giornalismo". Un mio compagno ha argomentato sostenendo: "la donna deve pe forza prendersi un giorno di permesso dal lavoro per partorire. Questo può costare milioni ad una compagnia finanziaria". Ad essere messo "sotto accusa" è il corpo femminile e la naturale aspirazione di diventare madre. In un mondo ancora "dominato" dagli uomini questo rappresenta il maggior ostacolo nel divenire una persona di successo nel proprio campo. Ogni essere umano ha delle ambizioni e fa di tutto per raggiungerle. Le donne che vogliono intraprendere quelle che ancora qualcuno chiama "professioni maschili" si trovano costrette a dover mettere in discussione la maternità. Ciò non è ovviamente contemplato per i colleghi ai quali la paternità regala solo gioia e non toglie nulla nell'ambito lavorativo. C'è bisogno di comprendere il fatto che ogni donna è speciale proprio perchè nel suo corpo si genera la vita e questo fatto non può essere usato contro di lei.
Nota per il lettore: Come giustamente ha commentato il mio collega la sua argomentazione era inserita in un contesto dove Anonimo aveva premesso di essere a favore delle donne che lavorano. Anonimo è un ragazzo di poco più di venti anni con una preparazione e spunti sempre molto intelligenti. Penso che la frase riportata nel sito esponga una triste verità e lui ha fatto benisssimo a sottolinearla!

English Version is coming soon


Economic and social equality betweem women and men is still an utopy. So far prejudices about women in work place are persistent and consolidated in our culture. Statistic researches have shown that even if a woman candidate possesses more qualifications than man, employers will opt to get the job to him. Moreover, professions as the being doctor, engeneer or to be part of political parties gives the opportunity to the women to enter but cases are a small minority. During one of my lecture of "Issues of journalism " it has been debated reasons that could bring to this social unbalance among genders. One of mine classmate has premised to be absolutely for women that work but at the same time he exposed what it happens in the "real word". He said: " a woman owes obligatorily to take him at least a day off of job to be able to give birth. This can cost millioni to a financial company". Society put under accusation female body as a result of be a mother. In a world still dominated by men, motherhood still represents an obstacle to be a woman in career. Every human being has ambitions and put so efforts in order to reach their dreams. Women that want to undertake "masculine professions" are forced to put in discussion the choice to be parent. All of this is not true for men to whom paternity gives joy and remove abosultely nothing regarding working field. It must been understood that every woman is special because in her body generates life and this fact cannot be a boomerang against her.

Note for readers: Once again, the position of my classmate are for women in career. He only pointed out a sad and true reality about financial company.

57 commenti:

Veggie ha detto...

Ah, quanta verità nelle tue parole, saggia Clelia... Altro che parità... Siamo ancora lontane anni-luce dagli uomini nella mentalità comunque, è questa la verità...
Ti dico soltanto che all'università dove sto io ci sono certe specializzazioni che, "chissà perchè", da anni vedono l'accesso di soli uomini...
Trovo assurdo che una cosa meravigliosa come una maternità possa essere messa "sotto accusa" e guardata come se fosse un "dispetto" che la donna fa alla società in cui lavora...
E' evidente che c'è certa gente che ha ancora molto da imparare... dalla vita...

Pellescura ha detto...

le donne sono esseri eccezionali (a parte le mogli, ovvio)
:-)

me, just an Italian man ha detto...

Clelia,
Io credo che noi maschietti, abituati ad essere sempre a capo di qualche cosa, assillati dalla virilità, ossessionati dalla sessualità... beh! credo che abbiamo paura ad ammettere che spesso le donne sono migliori..
é un po' come quando Fonzie non riusciva a pronunciare la frase "ho sbagliato"..
a discolpa di noi maschi posso solo pensare ad una motivazione generata dalla paura che voi donne non abbiate un giorno più bisogno di noi.. a parte ovviamente il lato sessuale (spero!)...


Comunque non tutti gli uomini e non tutte le società hanno una visione così maschilista...
..e la maternità è una cosa stupenda per entrambi...

Federica ha detto...

http://lostuzzicamente.blogspot.com

non so se già conosci silvia e il suo blog ma si occupa quasi interamente di questioni femminili e di genere... penso che potrebbe interessarti!

Federica ha detto...

http://lostuzzicamente.blogspot.com

non so se già conosci silvia e il suo blog ma si occupa quasi interamente di questioni femminili e di genere... penso che potrebbe interessarti!

M.Cristina ha detto...

E soprattutto ogni donna porta in se un patrimonio dell'umanità:il futuro, le idee, il lavoro, l'amore, il genio e la forza di un nuovo essere che donerà non solo a se stessa ma al mondo. Esistono talmente tante contraddizioni in questo comportamento sociale che mi cadono le braccia. A dichiarare tutto ciò gli stessi uomini che chiedono alle proprie donne l'eredità dei propri geni e l'orgoglio del proprio cognome. Gli stessi che lamentano il calo della natalità e la difficoltà dei pagamenti delle foture pensioni. Non so, credo che ci sia un comportamento schizzofrenica e dissociatao. Gli uomini hanno costruito una società in cui da soli non riescono, nella maggior parte dei casi, ad andare avanti e poi ostacolano il cammino di chi, sperano li possa aiutare. Una follia!!!! E la solita strada in salita delle donne.
Io, a volte, sono senza parole...
Un abbraccio.

AndreA ha detto...

Credo che dove ci sono gli interessi a cui fai cenno nel post, ci siano insormontabili difficoltà alla comprensione ...

Confido nella nostra generazione e in quelle subito dopo la nostra ...

Un abbraccio.

Pupottina ha detto...

dare la vita non deve essere un difetto sul lavoro... in fondo se la specie continua è merito nostro, anche se sempre più donne sono costrette a precludersi questa opportunità.... proprio per lavoro... purtroppo poi le esigenze economiche portano le donne ad uscire di casa per contribuire al sostentamento della famiglia... l'uomo non lo ammette, ma da solo non ce la fa...
e poi noi donne siamo le ultime ad essere prese in considerazione... non parlo solo delle opportunità di carriera (l'esempio che fai tu)... noi donne nolto spesso non veniamo nemmeno assunte... ci fanno lavorare in nero... come me e TDF.... nel suo ufficio è arrivato un uomo che nel giro di un anno è stato dichiarato, mentre lei è ancora lì e dopo due anni il problema di assumerla ufficialmente non se lo pone nessuno ma solo lei...
scusa se sto invadendo i tuoi spazi, ma le situazioni per noi donne non sono mai cambiate.... è da sempre che ci struttano... e continuano a farlo...p ur dandoci l'illusione che ormai la parità dei diritti è raggiunta... purtroppo solo sulla parola e non sui fatti...
e il tuo compagno di corso che diceva che abbiamo bisogno del permesso per il parto... è proprio una persona inutile....

buon giovedì

Sally Brown ha detto...

In tutte le specie animali, la femmina è fondamentale.
E' il principio sul quale si basa tutta la vita del branco.
La donna genera vita.
Senza vita ci si estingue.
Solo il genere umono ha perso di vista questa caratteristica unica e fondamentaledella donna.
La donna, oltre a tutte le caratteristiche dell' uomo, ha in più questa magica - fondamentale peculiarità: la maternità.
Quello che più mi stupisce non è tanto l' uomo inteso come maschio che svaluta questa dote, ma le donne stesse che si autocastrano per non so bene quale motivo.
Per me si sta perdendo di vista la meraviglia della gravidanza.

Tu com sta Clelia?
Tutto bene?
Un abbraccio
Sally

3my78 ha detto...

Ciao Clelia. E' sempre bello e vero quello che scrivi. Lasci il segno. Ciao:-)

Silvia ha detto...

Ah, eccolo! Strano: prima quando sono venuta qui non me lo dava questo post... ma solo quello precedente sull'Azuk... che strano...

Bel, bel, bel post, anzitutto! Un articolo molto interessante e traccia al meglio il problema fondamentale per cui le donne sono viste con pregiudizio nel mondo lavorativo. La maternità. In effetti, spesso quando una donna rimane incinta, se non è lei stessa a decidere di andare via, viene indotta senza troppe scuse dal datore di lavoro ad andarsene. E comunque è notoriamente risaputo che le donne con figli hanno più difficoltà a conciliare lavoro e famiglia in un sistema che non le agevola per nulla (nell'ufficio, negli asili nido, nella possibilità per il marito di rallentare con il lavoro).

Anzitutto, ci dovrei fare io due chiacchiere con il tuo compagno di università che se ne è uscito in un modo tanto infelice "le donne devono prendersi un giorno per il parto e questo fa perdere soldi all'azienda", scommetto che dopo averci parlato... cambierebbe idea, perché, diaciamo, su questo tema ho il dono di essere piuttosto persuasiva...
Detto questo, nella frase di questo ragazzo sta tutto il punto focale del pregiudizio contro cui le donne combattono per affermarsi nel mondo del lavoro. Se l'avere un figlio è un limite è solo colpa di una società che non viene incontro e non agevola minimamente le mamme in carriera, ma rema loro contro. Sabato sono stata, qui a Roma, alla manifestazione contro la violenza sulle donne e in un volantino che circolava in piazza, c'era scritto che se le donne sapessero che la loro forza lavoro corrisponde al motore principale che manda avanti l'economia... non sarebbero sfrutatte e sottopagate. Niente di più vero! Tendono a demoralizzarci perché una società ancora mentalmente maschilista, non accetta che una donna possa mandare avanti la baracca meglio di un uomo. E così ci lasciano i lavori peggiori e sottopagati. Additare la maternità come un "limite" allo svolgere al meglio l'attività lavorativa fa acqua da tutte le parti: dal momento che le donne che partoriscono si rimettono in piedi due minuti dopo, nonostante i dolori e la sofferenza; perché è prerogativa delle donne avere più costanza e forza nei momenti peggiori. Non di certo un uomo! Inoltre, dire quasi con fare dispregiativo che "le donne devono partorire" mi irrita non poco! Devo desumere che il tuo collega di corso non è stato partorito??!! E pensare che le donne che "si assentano dal lavoro" lo fanno per partorire... i futuri manager e capitani d'industria di domani... bell'affare, se è questo il ringraziamento!

Guarda, questi discorsi m'infiammano, a dir poco! Ci potrei passare mesi a parlarne!

Dico solo che, non so esattamente come sia lo scenario in Gran Bretagna, in Italia la percentuale di donne occupate è solo il 46%. Che a parità di mansione una donna guadagna in media 4000 euro in meno (annualmente) rispetto a un uomo. Che a parità di capacità, relativamente alle promozioni, un uomo avrà sempre la precedenza per avanzare di carriera rispetto a una collega. La precarietà è donna (e ora che qui hanno attaccato la scuola, minacciando di mandare a casa moltissimi insegnanti, quasi sempre sono le donne a lavorare come maestre...).

Il mondo della politica, della finanza, dell'industria, persino dello spettacolo e tv sono indiscutibilmente in mano agli uomini e alle donne non restano che le briciole!

Insomma, la situazione e i dati parlano chiaro! E credo che bisogna impegnarsi in un'attenta riflessione se si vuole risolvere questa falla... Insomma, qui è una questione di mentalità che va cambiata: le donne devono capire il loro valore e rivendicare lo spazio che meritano - nonché essere tutelate e sostenute dalle istituzioni e dal sistema - e gli uomini devono smetterla di pensare di essere gli unici indispensabili per il buon andamento dell'economia di un Paese.

E poi, fondamentalmente, bisogna smetterla di mettere in mezzo il CORPO delle donne in qualsiasi circostanza e discorso: dal momento che è fuori luogo ed è inaccettabile questo voler richiamarsi alle "necessità fisiche femminili" come fossero motivi di vergogna o limiti al nostro stesso esistere in questa società. Per farla breve, finché sentiremo "opinioni" come quella del tuo compagno di università... ci apparirà più che ovvio come mai noi donne avremo più difficoltà a trovare un posto di lavoro gratificante (e a tenercelo...).

Quanto c'è da lavorare, però! Per cambiare questa società, questa mentalità... Io lo dico sempre che il maschilismo del nostro "civilizzato Occidente" è più subdolo perché è nascosto nell'ombra e ci fa ILLUDERE che non esista più... ma esiste eccome...

Sono così esasperata...

Ottimo post!

;-)

Miss Dickinson ha detto...

Ancora oggi stiamo qui a disquisire su "problema maternità", quasi fosse un fardello che le donne si portano appresso. Discriminate perchè in grado di partorire, non so se ci rendiamo conto dell'assurdo..
Un bacio Clelia, è sempre un gran piacere leggerti!

Anonimo ha detto...

Complimenti.
Bello anche il tuo Blog;
suggestivo..
..a tratti sensuale ;-)
ottime foto.

Grazie per essere passata da me,
ho ricambiato con piacere,
Tornerò a trovarti.

Anonimo ha detto...

Il ragazzo in questione sono io, e ritengo di essere stato in primo luogo rappresentato male, e in secondo le ragioni per la quale ho detto quel che ho detto in classe non menzionate. Ho letto tutte le risposte qui presenti a fondo, spero che voi facciate lo stesso con la mia.

Dei chiarimenti:

La discussione in classe si incentrava sulla disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro. Dopo 20 minuti, le ragazze (in maggioranza di 10 su 2) avevano dato vari esempi di ingiustizie e abusi alle donne, nell'ambito del lavoro e non, ma non si erano cercate le ragioni di queste ingiustizie (salariali ed altre).

Mi sono sentito, a questo punto, di fare l'avvocato del diavolo, il "Bastian Contrario", per dare una ragione a queste inequalità.

Ed è mio parere che i manager di aziende, perlopiu' finanziarie, non assumino donne (anche quando sono piu qualificate) proprio per questa ragione "corporea", perche' hanno paura che la gravidanza e la maternità arrechi all'azienda non perdite di denaro, ma comunque la produzione di MENO denaro. Un'etica capitalista che personalmente, detesto (ma non sono neanche comunista, giusto per non iniziare un altro dibattito :))

Questo non vuol dire che sono d'accordo. Ho solo cercato di vedere la situazione attraverso la psiche di manager capitalisti con poca umanità e molta ingordigia.

Nella discussione, poi, ho anche ammesso che, visti i fatti, questa logica non funziona, sia dal punto di vista puramente monetario che dal quello umano. Fatto sta che, secondo me, questa (pur insensata) logica è una delle due ragioni per questa disparità dei sessi nel lavoro.

Una ragazza ha poi suggerito anche l'altra ragione, ossia semplicemente che gli uomini, specialmente in istituzioni particolarmente competitive, hanno paura del potere delle donne.

Secondo me le due ragioni vanno mano nella mano, un cocktail di "paura" che le donne possano entrare in questo circolo chiuso dominato dai maschietti e di (stupide e ingorde) preoccupazioni materiali/monetarie.

Quindi, direi che sono decisamente della parte opposta a quella che ho argomentato. Anche io credo, come Silvia, che la scusa della gravidanza e del "corpo" per sopprusi nel lavoro sia non solo ridicola e ingorda, ma anche un buon indicatore di mancanza di intelligenza. Ho solo cercato di mettermi nei panni di squali sciovinisti finanziari e presentare un'argomento alla classe. Chiaro che, mettendo la testa oltra la linea di trincea, qualche sparo doveva arrivare, ma volevo almeno spiegarmi.

E prima di esporre l'argomento in classe, avevo anche fatto la premessa che non ero d'accordo con quello che stavo per dire...

Clelia... ottimo post, ma un po' di contesto la prossima volta please :)

Anonimo ha detto...

Guarda ne parlavo proprio ieri con una mia amica.Al riguardo ho una teoria che dire femminista è poco..solo che se la espongo qui rischio il linciaggio!:)

GlitterVictim ha detto...

Io non ho parole, esisteranno mai le "pari opportunità" ?

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

La lettura del tuo post induce a una meditazione seria che porta ad una certezza: senza la donna l'uomo è un nulla!

Lorenzo ha detto...

il mio super-super-capo è una donna
il mio super-capo è una donna
la mia direttrice è una donna
quattro dei miei sei colleghi sono donne. io amo la Donna in quanto credo nella Grande Madre ma sai qual è, nel mio caso, il problema?
il mio super-super-capo è diventato capomercato in quanto amante dell'azionista di maggioranza.

english version:

my super-super chief is a bitch!:-)

Jessica ha detto...

Questa è una tristissima verità della quale ho discusso in svariate occasioni.
Dei tanti commenti ricevuti sia nel mondo virtuale che anche quello reale, mi è stato detto, con tono mascolino e assai arrogante, che le donne invece posseggono fin troppo potere... non immagini (anzi no, a pensarci meglio dubito che tu non riesca a immaginarlo poichè, presumo, qualsiasi donna lo percepisce fin troppo bene) la rabbia e il disgusto che provavo per quelle sacrileghe convinzioni.
Il maschilismo primo o poi dovrà morire!!

Un salutone ;)

NERO_CATRAME ha detto...

Ciao,beh chi comanda il mondo è sempre il denaro e questo lo sappiamo tutti,la paura della gravidanza di una donna accende i calcolatori chhe subito traducono in Euri l'accaduto,non voglio parlare di questo,facili deduzioni,ovvietà spero sull'ingiustizia del trattamento.
Quando diventai padre chiesi la paternità,mi sarebbe dovuta spettare di diritto,ma nel mio lavoro,faccio il cuoco,non è tutto così burocraticamente perfetto.Certo da neonato,soprattutto se viene allattato naturalmente il bambino è alle dipendenze della madre,ma io ne sentivo il bisogno.
Cmq riusciamio a massificare tutto in nome di quel cavolo di Dio denaro,e ancora troppo spesso si ha l'ignoranza di pensare che la donna debba ancora stare a casa a fare la calzetta.Oltre al vero bisogno economico ,rimane la questione,perchè anche l'uomo non deve esssere dedito ai lavori di casa?

Silvia ha detto...

Ah, ho letto sia la tua precisazione sia la spiegazione del tuo collega di corso! Ora ho capito, mi sembrava strano che un giovane aperto e moderno potesse avere un'opinione così retrograda! Sono contenta di sapere che lui, in realtà, non condivide questa mentalità e che è favorevole alle donne che lavorano!

Mi dispiace se, commentando il post, sono risultata troppo severa con lui!!!! Sorry!!!!

;-)

Cicapooh ha detto...

sei tornata :)

pansy ha detto...

..Buon week end! Grazie per questo tuo post.

Alfa ha detto...

Mmm
questo discorso di diversità di trattamento economico si sente spesso. Sarà vero, ma io non ne ho mai visto un caso concreto, se si parla di contratti collettivi nazionali di lavoro.

Specialmente nel pubblico impiego.

Discorso diverso per le professioni, i manager e i quadri, dove ti viene chiesto un impegno quasi 24h/7gg, indubbiamente poco conciliabile con una famiglia e dei figli.

In ogni caso la maternità è fortemente penalizzata (se sei donna è più difficile essere assunta perché si presume che perderai alcuni mesi di lavoro tra maternità e assistenze varie ai figli) ed è un fatto che i paesi con la natalità più alta, nel mondo occidentale, sono quelli con una migliore assistenza (asili nido, orari flessibili, ecc.) alle madri.

C'è tanto cammino da fare, insomma, soprattutto in un paese come il nostro dove ci si ricorda della famiglia solo quando si vogliono agitare bandiere in piazza.

Tintarella di... Luna ha detto...

Che vergogna dover dare un giorno di permesso alle donne x partorire...
Clelia ricambio i saluti...smack

Cangaceiro ha detto...

Clelia, in fondo io all'uguaglianza tra uomo e donna non ho mai creduto. E sono convinto che non sia raggiungibile, per diversi motivi. Penso che la donna sia superiore. E non parlo di capacità intellettive. Lì si rischia sempre di generalizzare. Io parlo anche come fama e giudizio altrui.
Di certo ci sono ambienti dove una donna può entrare con più difficoltà, però ci sono anche ambienti dove l'uomo è visto male.. Sono le difficoltà che la vita ci/vi pone. Tutto qui.
Questo a mio modesto parere..

Lieve ha detto...

Quello che scrivi è assolutamente vero , per quanto io sia convinta che negli ultimi decenni si siano fatti molti passi avanti, c'è ancora molto da fare per assicurare parità di trattamento a uomini e donne in ambito lavorativo. Non succederà domani, ma succederà :)

Ross ha detto...

Come spesso mi capita leggendo i tuoi post, trovo difficile aggiungere qualcosa di nuovo e di più completo a quello che avete già detto tu e i tuoi commentatori.

Mi vengono solo in mente le cifre, i dati, le testimonianze, le tante cose che ho letto e sentito in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne di martedì scorso, e mi accorgo che mi è impossibile non credere che anche questa sia una forma di subdola, pericolosa, vergognosa violenza.

Un saluto

Clelia ha detto...

Risposta a Tutti

Vi ringrazio immensamente per i vostri commenti. I vostri punti di vista arricchiscono la visuale di questo problema e contriubuiscono a darne una visibilità maggiore.

Particolarmente apprezzato è stato il commento di Silvia! Benvenuto nel mio blog e grazie ancora per il commento molto esaustivo e approfondito!


Auguro a tutti uomini e donne una buona domenica!

Clleia in London

wolf69 ha detto...

Ciao sono nuovo di queste parti. Mi presento.Sono Stranger.
Assomigli molto a Mina, ma sei meglio...
Ciao.

wolf69 ha detto...

Ciao sono nuovo di queste parti. Mi presento.Sono Stranger.
Assomigli molto a Mina, ma sei meglio...
Ciao.

Anonimo ha detto...

Scusa il commento scemo: sembri proprio Carrie Bradshow, solo che hai un bel naso!!!
*.*

Beata te.
eka.

p.s: grazie del passaggio, ripasserò al più presto per leggereti, promesso!

Pupottina ha detto...

^_______________^

buon inizio settimana e mese

Scarlett ha detto...

Ci sarebbe da scrivere ore su questo argomento, e comunque non si direbbe abbastanza. Complimenti per aver trattato l'argomento. :)

zefirina ha detto...

il mio primo lavoro è statao per un'azienda bolognese dove ai posti "di comando" c'erano tute donne, perchè il presidente di queta società (che a sua volta aveva passato lo scettro a sua figlia) diceva sempre che solo apparentemente poteva sembrare che sarebbero costate di più all'azienda per via della maternità, ma che a conti fatti il modo di lavorare delle donne rendeva molto di più.
So che in molti luoghi di lavoro essere donne è un handicapp, ci vedono sempre proiettate nella famiglia, nella casa, come se non riuscimmo a pensare ad altro, quando sono al lavoro ..lavoro e non è la telefonata che faccio per sapere come va a casa che mi può distrarre... io per scelta personale non ambisco a nessuna carriera e non voglio nessuna responsabilitò, perchè me ne sono dovute accollare molte nel privato mio malgrado, vedo che le nuove generazioni sono disponibili a carichi di lavoro familiari e anche lavorativi paritari, mio genero e mia figlia fanno così, e anzi scherzando il genero dice che è lei che dovrà darsi da fare per guadagnare di più perchè lui vuole fare lo scienziato

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Tutte le donne meritano rispetto.... e avanzo di carriere e non stroncate da uomoni porci che sottomettono molte con bassezze sessuali e palpate di ufficio che umiliano la persona come donna che merita ben altro molta cura e attenzione... la discriminazione penalizza la stessa societa' che ci priva di talenti soffocati dalla prepotenza ed egemonia maschile... che invecchia e arretra mentre servirebbe un , ra rinnovamentoradicale non di parte ma univoco, la dove le capacita' operative non hanno sesso.... buona serata Clelia.

Vele Ivy ha detto...

Ciao, intanto complimenti per il blog: tratti argomenti estremamente interessanti.
Il problema è che, almeno qui da noi, non esistono strutture in grado di aiutare la donna che ha appena avuto un bambino a continuare al meglio la vita lavorativa. Il part-time è un miraggio, gli asili scarseggiano, figuriamoci quelli aziendali! E poi è vero che le donne in "età da marito" spesso sono discriminate dalle aziende: io lo vedo tutti i giorni col mio lavoro di selezione. E' difficile da digerire.

Luca and Sabrina ha detto...

E' molto triste ma la realtà dei fatti è questa. Ti posso portare esempi di mie colleghe alle quali, prima di essere assunte è stato chiesto se avevano intenzione di avere figli, chi ha detto che non era nei loro programmi, è stata assunta, le altre, scaduto il contratto a tempo determinato, sono state mandate via. Come chiamare questa discriminazione? Mobbing è una parola troppo dolce. La realtà dei fatti, in modo più o meno grave o accentuata è questa. Complimenti per questo post che sottolinea quanto la nostra società sia arretrata e vorrei aggiungere meschina.
Un abbraccio da Sabrina&Luca

Anonimo ha detto...

With interest I have read your article. What I would be intersted about Clelia, what do you think you would do? As a journalist, do you think you have to decide between one or the other?

Anonimo ha detto...

ciao, ho letto il tuo commento al mio blog, che mi ha fatto molto piacere. bhè, che dire..sinceramente neanch'io l'ho fatto mai davvero. chiudere il passato in una busta. credo che non tutto debba alla fine restare chiuso lì, specialmente non quello che oggi ci permette di 'giocare' con alcune riflessioni che in passat ci sono sfuggite, regalandoci certe ferite. però a volte, insieme a ciò che dovrebbe restare fuori, viene fuori anche ciò che dovrebbe restare dentro...ahi..
un abbraccio, valeria! :D

Anonimo ha detto...

Davvero bello il tuo blog... non se ne trovano molti così...
Grazie per essere passata :)

scrittrice75 ha detto...

Io dico che tutto questo capita solo in Italia. Non voglio ripetermi per l'ennesima volta ma viviamo nel peggiore stato possibile dopo il terzo mondo. In America questa diversità non è così netta e addirittura in Norvegia, mi pare, una legge obbliga i datori di lavoro e le istituzioni a dare incarichi di potere alle donne per almeno il 40%. Tutto questo ha portato a grossi benefici in ambito lavorativo ed umano. Abbiamo ancora da imparare molto qui..
Che tristezza l'Italia

pansy ha detto...

Passo per un saluto..buona giornata!

Silvia ha detto...

Ciao, passo per un saluto! Grazie del complimento che mi hai fatto: per me è particolarmente prezioso!

;-)

Rebecca Opetsi ha detto...

Hi Clelia,
You have very powerful thoughts,
Thanks for your article... not just article ut beautiful article with all the reality in it.

Greetings
Rebecca

Kamilah ha detto...

I think that this is something that is "overlooked" quite a lot. We think that in this present day that gender discrimination is a thing of the past, but the fact is that men are still being paid more than women, even when they possess similar skills and experience.
Some comment that it's because women bear children and so, potentially will take more time away from he office than men do, but even this view is erroneous.
Child rearing should be the responsibility of both parents and I applaud the recent movement to allow paternity leave that has been adopted by many companies worldwide.
Even if women were the sole ones responsible for taking care of children, they should still be given equal pay, because companies give workers days off for sick leave, religious purposes and even for mental health, so affording women some time to spend with their young children, a time that is crucial in the bonding between mother and child, should not be frowned upon by corporate business.

Irene ha detto...

Ciao... ora sto respirando l'aria di Londra. Domani riparto per l'Italia. ciao ciao

Irene ha detto...

Dimenticavo... fantastiche le tue foto. ciao ciao

Erica ha detto...

La prossima volta che ci vediamo ti presto un libro che ho letto da poco, si chiama FATTORE D. E' molto interessante e spiega come il lavoro delle donne, insieme a una maggiore crescita demografica e a maggiori servizi per le donne lavoratrici sono il ciclo virtuoso che può far crescere economicamente l'Italia...
Un bacio :)

Pupottina ha detto...

quanto avrei voglia di partire un po'
londra sarebbe la meta ideale!

buona serata

GlitterVictim ha detto...

Sono di passaggio per augurarti buon weekend. torni in Italia per le feste?

Streghetta ha detto...

La donna è vittima di tante situazioni, più o meno gravi ( dipende dalla nazione in cui ha la sfortuna di nascere ).Sicuramente dal punto di vista lavorativo, si trova ad affrontare ancora dei pregiudizi, sebbene la notevole capacità intellettiva, spesso superiore a quella maschile.Comunque anche dalle mie parti non viene ben viosta una donna che decide di procreare...spreco di tempo e di risorse.una vera ingiustizia.

Ross ha detto...

Ehi, un post piccolo piccolo per Natale non ce lo regali? :-)

3my78 ha detto...

Ne è passato di tempo:-O
Buon fine settimana...

Come va, tutto bene?

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

good start