lunedì 23 aprile 2007

Little Red Ridding Hood


Le fiabe ci sono state raccontate per insegnarci a vivere... e tutte le bambine del mondo sanno la storia della bella e sfortunata Cenerentola... e sognano... sognano...sognano. Poi però un bel giorno si rendono conto di essere cresciute e non fanno molta fatica a scoprire che il principe azzurro che cavalca il cavallo bianco con il pennacchio al vento munito ovviamente di tutte le virtù possibbili immaginabili... è solo pura utopia! E allora mi chiedo ... ma perchè non raccontare favole un pò più verosimili in modo che le bambine crescano con un senso della realtà un pò più sviluppato... magari si potrebbe descrivere la matrigna non così palesemente cattiva, nella vita le persone perfide non palesano mai la loro cattiveria, tendono d essere subdole, oppure si potrebbe raccontare che le sorellastre possedevano una attitudine all'invidia più realistica, infatti la mia esperienza mi insegna che la persona invidiosa raramente si scopre per ciò che è, tende piuttosto a nascondersi sotto il velo sottile dell'ipocrisia. E poi .... la fata buona e bibbidi bobidi bu... ed ecco qua il bel vestito, la carrozza extra lusso, e perfino le celeberrime scarpette fatte in puro cristallo,tutto ciò lascia intendere che le cose belle ti possono piovere dal celo in qualsiasi momento. Scontato happy ending... e vissero tutti felici e contenti... ma sarà proprio così?
E intanto Cenerentola resta la fiaba più conosciuta al mondo, per quel suo modo surreale e perfettamente rassicurante di vedere la vita. E così la vita con i suoi sentieri tortuosi, i suoi ostacoli e i momenti di smarrimmento non assomiglia alla favola di Cenerentola ma alla più credibile Cappuccetto Rosso che prendendo la strada del bosco si ritrova nei guai. A chi non è mai capitato di ritrovarsi in un posto e sentirsi completamente fuori luogo. Personalmente mi sono sentita così i primi tempi che ero nella city... tutto sembrava fantasticamente nuovo, nuove strade in cui perdersi...tutte da esplorare. Ma il nuovo dei primi giorni è scomparso presto quando sono arrivati i primi ostacoli da superare... e credetemi stare in una città nuova dove tutti parlano un altra lingua e nessuno ti capisce, e non conoscere nessuno, sentirsi come... Cappucetto Rosso nel bosco... priva di tutti i miei punti di riferimento non è stato facle. Ma con il tempo superando pian piano tutti gli ostacoli, scegliedo una strada piuttosto che un altra e cominciando a parlare un po l 'inglese ho scoperto che non avevo solo cambiato città perdendomi nei meandri di Londra, ma bensì stavo cambiando io. E allora... se la morale di Cappucetto Rosso bambina disobbediente che sceglie il bosco non ascoltando i buoni consigli della mamma ritrovandosi a fronteggiare il lupo cattivo ci insgna a seguire i buoni consigli... dico che anche questa favola dovrebbe essere vista sotto un altra prospettiva... Cappuccetto sarà stata pure in pericolo nel bosco... ma ha imparato che non ci si puo fidare di tutti, che nella vita bisogna saper fronteggiare ogni situazione, ma soprattutto bisogna saper scegliere il bivio in cui andare credendoci fino in fondo... e anche se poi alla fine si fallisce, bisogna acquisire la capacità di rialzarsi presto facendo tesoro dell'esperienza negativa. Falsi stereotipi ci raccomandano di " scegli sempre la strada facile... non rischiare... non esporti alle difficoltà... solo così vivrai bene", ma cosa sarebbe la vita senza perdersi nel bosco... forse sarebbe una vita troppo ordinatamente falsa... con l'happy ending che nessuno mai riesce ad ottenere fino in fondo!

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